Comunicazione del presidente

Care colleghe e cari colleghi,

sono nuovamente a porgere i migliori auguri di buon anno a tutti voi anche da parte dei membri del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico dell’Associazione Nazionale Psicomotricisti Relazionali Italiani.

Ricordo le forti aspettative, che si avvertono ancora oggi, nei confronti dell’anno appena passato e sono consapevole di quelle che investono l’anno appena arrivato.

È indubbio che quello che abbiamo vissuto come ciò che siamo in procinto di vivere è un tempo che si caratterizza ancora per il coraggio di riuscire a stare nella transizione e nel cambiamento; parole queste che spesso si interpretano come sinonimi ma che in realtà portano significati profondamente differenti.

Il cambiamento è situazionale, fa riferimento a un contesto esterno, a un fuori. Un suo esempio lampante, sotto gli occhi di tutti, è dato dal risultato delle azioni reali e concrete atte a sostenere il contenimento dell’emergenza Covid-19; mi riferisco all’uso delle mascherine, al distanziamento prossimale tra persone, all’attivazione dei green pass.

La transizione, invece, è qualcosa di più profondo che tocca e muove il dentro di ognuno di noi. La transizione è un processo interno, è una nuova disposizione, che disegna la fase di adattamento durante la quale le persone affrontano le conseguenze del cambiamento.

Ciò che si rivela fondamentale nel cambiamento e nella transizione è il come si riesce a viverli. È uno stare che non è fatto di passività e rassegnazione. In essi si deve poter scorgere la voglia di protagonismo dell’essere umano, il suo riuscire ad affermarsi attraverso il desiderio di alzare lo sguardo verso nuovi orizzonti fatti di possibilità; è un discostarsi dal dato, è un vedere oltre le esigenze dell’immanenza per saperle superare e contenere in nuove sintesi. Desiderare conferisce perciò sia unità sia significato alle singole parti dell’essere umano e quindi profondità alla vita. Così il desiderio diviene vocazione, forza, spinta: il desiderio è vigore.

Quando riusciamo a darci testimonianze di desiderio riusciamo a testimoniare quel nostro poter essere e poter fare che spalanca porte e amplia l’orizzonte del nostro mondo. Questo significa essere protagonisti. Sperare, progettare, agire come conseguenza del nostro desiderio.

ANPRI nel 2022 intende muoversi secondo questo spirito che porta al concretizzare azioni secondo due direzioni profondamente generative.

La prima consiste nel guardare ai cambiamenti e alle transizioni che investono la collettività cercando di coglierne le accezioni, al fine di rendere gli interventi psicomotori più aderenti ai bisogni di chi chiede sostegno e aiuto. Ecco che quindi si apriranno occasioni di confronto con esperti di altre discipline e psicomotricisti in grado di fornire visioni e significati ai cambiamenti della società di cui siamo testimoni.

La seconda azione intende, conseguentemente, sostenere lo Psicomotricista Relazionale che si approccia alle nuove sfide che interrogano attualmente la nostra Professione. Perciò, consapevoli sia di stare in un contesto caleidoscopico per quanto riguarda le offerte psicomotorie, sia del protagonismo che deve essere evidente in ogni professionista, si propone di valorizzare maggiormente il tema della qualità e della qualificazione professionale. Andrà così a nascere l’opportunità per ogni Socia e Socio di accedere, secondo quanto previsto dalla Legge 4/2013, all’attestazione di qualità e qualificazione dei propri servizi ponendo sé stesso e il proprio operato in netto contrasto con offerte formative e professionali che, a mio avviso, si rivelano spesso confuse e a dir poco sconfermanti il ruolo dello psicomotricista e della psicomotricità all’interno delle professioni d’aiuto e sostegno alla persona.

A conclusione mi sovviene la filosofa Hannah Arendt la cui vita si è caratterizzata sulla domanda “chi sei tu”. La risposta, che propone l’autrice, non verte sull’indicare la qualità, la peculiarità, il genere, la professione; essa sta nell’agire, nella naturalezza di essere originale, capace di iniziativa e in relazione agli altri e reciproca cooperazione. Ed è con questa visione che ringrazio tutti voi per la costante fiducia nella nostra associazione e per la vicinanza, la comunanza e il senso di appartenenza che siamo da sempre in grado di esprimere.

 

Un abbraccio,

Mauro Vecchiato