Lo psicomotricista relazionale
associato A.N.P.R.I.

Psicomotricista: definizione, profilo compiti e competenze

Psicomotricista: definizione, profilo compiti e competenze

Lo psicomotricista relazionale è un professionista che opera in ambito educativo e preventivo attraverso la mediazione corporea, accompagnando la persona nel suo sviluppo armonico e valorizzando l’integrazione degli aspetti motori, affettivi, cognitivi e relazionali per il benessere globale dell’individuo.



Lo Psicomotricista Relazionale è figura professionale che opera in ambito educativo e preventivo, che realizza, in autonomia e/o in collaborazione con altri professionisti dell’area socio-pedagogica, programmi di educazione psicomotoria e interventi di prevenzione per armonizzare lo sviluppo, atti a favorire l’interrelazione tra le funzioni affettive, cognitive, motorie e sociali del bambino e in generale della persona.

In particolare lo psicomotricista relazionale opera per:

  • sostenere una maturazione armonica dell’individuo, stimolando lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse e capacità personali nel rispetto dell’unicità e originalità di ciascuno;
  • favorire la formazione e il rafforzamento dell’identità personale attraverso l’integrazione della dimensione motoria, affettiva, emozionale e cognitiva;
  • promuovere il benessere dell’individuo durante tutto l’arco di vita;
  • incoraggiare e promuovere l’acquisizione di competenze comunicative e relazionali nel rispetto delle varie fasi di crescita di ciascuno, promuovendo l’inclusione e la valorizzazione delle differenze;
  • favorire l’instaurarsi di relazioni significative all’interno delle comunità in cui è inserita ogni persona.

Lo Psicomotricista inoltre può collaborare, qualora richiesto, con equipe multidisciplinari nell’area socio-sanitaria e assistenziale e in particolare:

  • adatta gli interventi psicomotori alle peculiari caratteristiche della persona;
  • individua ed elabora all’interno dell’equipe multiprofessionale finalità e obiettivi  psicomotori per favorire il soddisfacimento e superamento dei bisogni nelle varie fasi di sviluppo della persona;
  • potenzia le possibilità di intervento pedagogico in presenza di soggetti svantaggiati e/o diversamente abili;
  • documenta il percorso psicomotorio della persona verificandone i progressi attraverso strumenti osservativi.

Il ruolo del professionista psicomotorio nella crescita personale


Lo Psicomotricista Relazionale privilegia la ricerca di una relazione autentica, di ascolto profondo, di accoglienza e di sostegno della persona nella sua globalità. Stimola la scoperta e valorizza le potenzialità e le risorse di ciascun individuo, contribuendo così allo sviluppo e al naturale processo maturativo, al superamento di eventuali bisogni, disarmonie, che possono presentarsi in ogni fase evolutiva. 

Formazione continua e metodologia professionale

Lo Psicomotricista Relazionale accompagna la propria attività consapevole della necessità di proseguire il proprio percorso attraverso una formazione, un aggiornamento e una supervisione costante e adeguata al proprio profilo professionale. Svolge attività di studio, di didattica, di ricerca specifica e applicata, di consulenza nei servizi educativi-sociali e ovunque si richieda la sua competenza professionale.

In ambito educativo-preventivo, progetta la propria attività integrandola con un approfondito percorso di orientamento educativo all’interno delle comunità familiari/sociali.

Gli Psicomotricisti Relazionali affrontano la professione perseguendo una metodologia che trova il proprio fondamento soprattutto all’interno dell’iter di studi dell’Istituto Italiano di Psicologia della Relazione (www.iipr.it) che propone un approccio umanistico attraverso la ricerca e lo sviluppo delle potenzialità sia personali che professionali. L’iter formativo propone una formazione personale allo scopo di sviluppare la conoscenza di sé e migliorare le capacità di comunicazione interpersonali; una formazione didattica e teorica per l’acquisizione di un bagaglio culturale e professionale adeguato.

A.N.P.R.I. riconosce inoltre formazioni in psicomotricità relazionale in linea con quanto previsto dalle disposizioni della direttiva europea 89/48/CEE relativa al sistema generale di riconoscimento dei diplomi di formazione professionale (studi post-secondari) che prevede una durata minima di tre anni.

Pensieri e studi sulla psicomotricità relazionalei

Approfondimenti sulla psicomotricità relazionale